sabato 26 dicembre 2009

I muri sono più pericolosi dei gruppi terroristici anni '70




Ho deciso di creare su Facebook un gruppo che, per una volta, invita al buon senso: eccone il manifesto.

Sui muri appaiono costantemente nuove invettive e incoraggiamenti alla violenza, tesi a fomentare il clima d'odio e spingere le menti più deboli ad atti inqualificabili. Si può dire che i muri siano i mandanti morali di innumerevoli atti violenti.

È ora di finirla.

Chi sostiene questo gruppo supporta la creazione di nuove leggi per difendersi da questa barbarie, come:
- l'abbattimento dei muri su cui compaiono le scritte più ingiuriose;
- l'istituzione delle aggravanti per diffamazione ed apologia di reato a mezzo muro;
- la nomina, da parte dei proprietari e gestori di muri, di un direttore che sarà ritenuto responsabile di quanto scritto su essi;
- l'obbligo di firmare con nome e cognome tutto quanto venga scritto sui muri.

martedì 15 dicembre 2009

"Clima d'odio"

A quanto pare il blog non è la mia modalità d'espressione. Di solito, mi trattengo dallo scrivere perché c'è sempre da qualche parte qualcuno che dice le cose che io ho in testa, però meglio.

Ma questa volta il post proprio mi scappa. Dopo l'episodio della statuetta in faccia a Berlusconi, sento dire troppe cose che davvero mi disturbano.

In primo luogo, ma questo è quasi banale, è stato un brutto episodio. BS è stato una vittima innocente (per quanto possa suonare ironica la parola "innocente" associata a lui). Gioirne è sbagliato da tutti i punti di vista: se vogliamo davvero difendere la costituzione e la democrazia che a quanto pare ci sono ancora, comportiamoci conseguentemente. E questo indipendentemente da quel che uno pensa (per chi non mi conosce: secondo me il nostro presidente del consiglio non è la causa di tutti i mali d'Italia. Ma ne è la sintesi). Ma questo è praticamente ovvio e non vale un post su un blog.

Ma non sopporto proprio questo blaterare dell'intero arco costituzionale sul "clima d'odio". Sarebbe colpa di BS se si è preso la statuetta in faccia perché mi ha dato del coglione, sarebbe colpa di Di Pietro perché gli ha dato del dittatore, sarebbe financo colpa di Casini perché ha detto che si sarebbe schierato contro di lui.

No, è colpa solo di Tartaglia. Possiamo giocare per ore al "se fosse": se BS non fosse un criminale, se Di Pietro fosse come Veltroni, se mio nonno avesse le ruote. Come se in una democrazia ideale nessuno dovesse incazzarsi mai, altrimenti a qualche squilibrato casomai salta la mosca al naso. No: l'incazzatura è fisiologica (fossimo tutti d'accordo, a che servirebbe tutto 'sto casino di elezioni e parlamenti?), ed è per questo che anche in posti più civili ministri e presidenti hanno la scorta (sarà da capire perché in questo caso non sia bastata, ma è un altro discorso).

Non confondiamo le (eventuali) cause con le responsabilità. La colpa di un gesto violento è di chi lo compie, e di chi lo incoraggia. Le critiche, aspre quanto volete, possono sì creare un clima teso, ma le responsabilità di chi passa alla violenza sono esclusivamente sue, e né BS né Di Pietro, per quanto ne so, hanno questa colpa.

Per quanto il premier e Di Pietro pensino reciprocamente che l'altro dice bestialità, non solo hanno il diritto di non tacere. Ne hanno il dovere. È questo il sale della democrazia.

Ma alla fine l'ha detto meglio, in una riga, uno degli autori di spinoza: "Per non alimentare il clima di tensione, da oggi Berlusconi avrà sempre ragione". Probabilmente anche stavolta avrei potuto tacere.